L’edificio sarà ricostruito da zero, rispettando le volumetrie di un tempo e sotto il controllo di Sovrintendenza e Comune. Fine lavori prevista per dicembre 2021.
Entro venerdì, della scuola che fu saranno sparite anche le ultime macerie. Si scava, in viale Vittorio Emanuele, dove l’ex Montessori non c’è più. La palazzina della metà degli anni ‘50, che fino a giugno 2018 aveva ospitato le aule della Fondazione, è stata demolita e ora siamo all’ultimo capitolo della saga, con un interesse spostato sul mercato immobiliare cittadino, dal momento che in un’area tra le più prestigiose del centro presto sorgeranno otto appartamenti nuovi di pacca.
L’operazione è della Ma.Ma. Srl, la società degli imprenditori Marco Cefis e Matteo Zanetti reduce dal «sold out», tutto venduto, del progetto «Albricci 10», altra zona «in» di Bergamo (la Conca d’Oro) e altro edificio storico buttato giù e riconvertito come residenziale (l’ex Casa del Clero per i sacerdoti in pensione). La differenza, lungo il viale, la fanno i vincoli. Lo studio dell’architetto Luciano Togni, altro punto in comune con il precedente intervento, non ha potuto più di tanto sbizzarrirsi. Materiali, forme, colori. Tutto ha dovuto superare il vaglio di Palazzo Frizzoni e della Sovrintendenza, non parliamo delle volumetrie. «Ricostruiremo sullo stesso sedime, con la stessa volumetria e la stessa altezza — spiega l’architetto Togni —. Non è previsto nessun ampliamento né centimetro cubo in più. La sagoma sarà identica a quella della ex Montessori».
L’edificio si svilupperà su quattro piani, con due appartamenti per piano. Tecnicamente non li si potrà definire abitazioni di lusso, perché saranno sotto i 240 metri quadrati di superficie: andranno dai 100-120 ai 150 metri quadrati. Tri o quadrilocali. Ogni appartamento avrà un box di pertinenza, nell’autorimessa ricavata negli spazi interrati che già esistevano. «Anche in questo caso — precisa l’architetto — abbiamo rispettato le volumetrie precedenti, dei vecchi scantinati della scuola». L’edificio, di architettura contemporanea, intonacato e con tetto in falde, avrà in più solo i balconi. Le ampie vetrate della facciata a Nord riproporranno invece le finestrone di un tempo, mentre la base del perimetro sarà abbellita da una fascia in pietra naturale. È stato scelto il Ceppo di Grè del lago d’Iseo. Sulla tinta dell’intonaco dovrà esprimersi la commissione Paesaggistica del Comune. Dettagli, comunque.
Nella tabella di marcia della Cospe Costruzioni di San Paolo d’Argon, venerdì scadono le due settimane per la demolizione. I lavori sono a buon punto. Subito dopo, si parte a costruire, con l’obiettivo di chiudere il cantiere nei canonici 18 mesi, «facciamo a fine 2021», la tempistica dell’architetto Togni. E sarà la fine di una storia iniziata ormai parecchi anni or sono, quando la Fondazione Montessori ha deciso di dismettere gli angusti spazi ai piedi delle Mura, scomodi anche logisticamente, per realizzare la nuova scuola tra Longuelo e la Briantea. Affidata in origine alla Viaviale dell’ex Udc Nicola Gritti, l’opera si era arenata nel 2014 per alcune vicissitudini giudiziarie tra la società e il costruttore, bloccando il trasloco e il recupero dell’immobile di viale Vittorio Emanuele.
FONTE: www.corrieredellasera.it