L’operazione. La zona nevralgica del capoluogo ligure in abbandono da 35 anni, rinascerà. L’azienda orobica investirà 30 milioni creando uffici, magazzini e servizi.
Un’area nevralgica di Genova, un progetto ambizioso, un’azienda che anche durante la pandemia ha continuato a crescere. Sarà la Cospe di San Paolo d’Argon a far rinascere la zona industriale dove era insediata la storica azienda di detersivi Mira Lanza (quella fa- mosa per il marchio Ava e i caroselli con Calimero e l’Olandesina) poi fallita a fine anni Ottanta.
Da oltre 35 anni l’area, di proprietà del fondo Pegaso (Bankitalia) è rimasta abbandonata, con un degrado sempre più evidente. Da poco però attraverso un bando pubblico, se l’è aggiudicata la società bergamasca di costruzioni per una cifra vicina ai 9,5 milioni e proprio in queste settimane sta progettando il futuro di Valpolcevera, zona molto conosciuta nel capoluogo ligure, perché vicina all’ex Ponte Morandi, ma anche al porto e all’aeroporto, molto strategica per un territorio che tradizionalmente ha «fame» di spazi commerciali e di servizio.
«Credo che per la storia dellanostra azienda questo progetto possa rappresentare un ulteriore salto di qualità – spiega Alberto Pezzotta, amministratore unico di Cospe - Anche per l’amministrazione comunale il nostro arrivo rappresenta un punto di svolta, dopo 35 anni di degrado in quell’area, nel cuore di Genova. Stiamo valutando tante cose, l’area è vasta, si parla di 40 mila metri quadri: potremmo insediare uffici, magazzini per la logistica, piccoli insediamenti industriali, servizi pubblici per il quartiere. Ma ogni discorso al momento è prematuro: la cosa più urgente adesso è presentare al Comune di Genova il nostro piano di sviluppo: parliamo di un investimento importante, almeno 30 milioni di euro».
Il lotto acquisito versando 9,5 milioni da bando pubblico Lavori entro l’anno, prima le demolizioni
Se arriveranno tutti i permessi (gli incontri con il Comune di Genova sono frequenti in queste settimane), «i lavori di edificazione potrebbero cominciare in autunno, preceduti, quest’estate, da quelli di demolizione e di bonifica – precisa Pezzotta: contiamo di chiudere tutta la partita entro il 2023».
Cospe ha in organico 50 dipendenti più circa 200 collaboratori esterni: specializzata nel settore costruzioni, ha un fatturato in crescita anche nell’anno del Covid: «Nel 2020 – spiega Pezzotta –abbiamo toccato i 54 milioni di euro di ricavi, con un +20% rispetto all’anno precedente e il portafoglio commesse 2021 ha un valore superiore a un anno fa, con prospettive di ulteriore crescita. Come general contractor realizziamo progetti nei settori residenziale, industriale, alberghiero e ristrutturazioni, in tutta Italia, offrendo anche il servizio di manutenzione».
Tra le opere recenti, il nuovo mega-magazzino per Italtrans a Nichelino (Torino), la ristrutturazione del Grand Hotel Portovenere e a Bergamo il nuovo hotel Life Source vicino all’Ospedale. Il maxi progetto genovese potrebbe portare anche a nuove assunzioni: «L’organico può ancora crescere – spiega l’amministratore unico: negli ultimi tre anni, con la crescita di fatturato, c’è già stato il raddoppio della forza lavoro».
Dopo aver terminato i lavori, l’intenzione di Cospe è di vendere o affitare gli immobili dell’area: «È una bella sfida – aggiunge Pezzotta: anche il sindaco di Genova Bucci ha detto che si fida dei bergamaschi, perché ha visto come alcune aziende del suo territorio hanno operato in prima linea per la ricostruzione del Ponte Morandi. Ci ispira l’Atalanta: per noi riedificare l’area Mira Lanza sarà un po’ come giocare la Champions League, portando avanti i nostri valori legati a qualità, efficienza e sicurezza. Anche la sostenibilità è importante: per questo porteremo avanti il progetto con tecnologie green».
FONTE: www.ecodibergamo.it