I 26 big (19 lombardi) dell’edilizia privata: utili e ripresa post Covid
Fonte: Sole 24 Ore
Guffanti: registriamo ottimismo, molte imprese in piena produzione
La sorpesa arriva dalle parole del presidente dell’Ance Lombardia, Luca Guffanti: “Registro dai presidenti delle nostre territoriali lombarde un certo ottimismo, con molte associate che sono in piena produzione”
I segnali del risveglio post-Covid danno freschezza a un seminario Ance basato su dati di bilancio dei campioni dell’edilizia privata importanti e innovativi, ma ovviamente fermi al 2019. Il lavoro svolto da Aldo Norsa sui bilanci delle prime 50 società di costruzioni che hanno almeno una quota nel settore privato e dei 26 big che lavorano esclusivamente nel settore privato ha tracciato una fotografia con tratti sorprendenti: il fatturato delle 50 che fanno pubblico e privato è cresciuto del 7,7%, quello delle 26 che fanno solo privato è cresciuto del 31,2%; Per queste ultime l’ebitda è cresciuto del 32,6%, l’Ebit del 6,9%, l’utile netto del 76,2%, l’indebitamento finanziario è sceso del 30%.
Affari a gonfie vele, quindi, prima del Covid. E dopo? molti si sono detti fiduciosi che la solidità che trapela dai numeri non sarà intaccata dal virus. Ma chi sono queste società? È chiaro che a tirare è il modello Milano, se 19 su 50 sono imprese lombarde (9 sono emiliano-romagnole e 8 venete a completare un fenomeno quasi tutto del Nord). I nomi sono quelli di Techbau (310,3 milioni), che opera nella logistica, Colombo costruzioni (198 milioni) da anni leader nel privato anche per solidarietà e qualità, Impresa Percassi (190 milioni contando il fatturato di Mangiavacchi Pedercini con cui si sta integrando) Gilardi (86,8) setten Genesio (80) Cds (73,2), Cev (57,3), Borio Mangiarotti (52,9), Edile (51,8), Grassi & Crespi (47,1), Albini e Castelli (45,8), COSPE (45)
Il seminario ha confermato l’intonazione positiva verso il futuro ma ha segnalato criticità da affrontare e opportunità da cogliere. Regina De Albertis ha ricordato come Borio Mangiarotti abbia ridotto al minimo l’attività di contoterzista e abbia puntato sullo sviluppo immobiliare per fare margini. Tema rilanciato da tutti quello delle tensioni (sui prezzi e non solo) fra costruttore e committente immobiliarista. Luigi Colombo ha auspicato un accordo generale fra costruttori e immobiliaristi sulle regole di questa fase (per esempio i corsi di sospensione dei cantieri). Francesco Percassi concorda che sia maturo il “tema aggregativo” e ha chiesto attenzione per la filiera “che impatta su 30 settori”.
Barbara Carron ha sottolineato che restano fragilità finanziarie, tecniche manageriali da affrontare per crescere.
Carlo Zini (Cmb e Legacoop) è stato più prudente, anche rispetto agli annunci della politica (Recovery compreso). “Il Mes va preso e il mondo delle costruzioni – ha detto – cresce se cresce tutto insieme e se si aprono i cantieri”.
-G.Sa.